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Writer's pictureGian Luca Ranno

Ready to eat meglio se con gli occhi a mandorla e 新年快樂 del maiale!


"Pronto da mangiare", meglio se stuzzicante, saporito, salutare e magari bio, insomma l'incubo delle nonne e la salvezza della nuova generazione di mamme, di tutti i millenials e generazioni affini.


Prendo spunto da un post scritto di recente da Vittorio Castellani aka Chef Kumale' e da una ricerca pubblicata da Coop per fare una riflessione da condividere con voi.




Il cibo pronto etnico e di qualita' si sta ritagliando una fetta sempre piu' importante nella GDO, sembrano lontani anni luce i tempi dei quattro salti in padella e dei sofficini findus, di cui sono stato in tenera eta' un goloso consumatore ( lo ammetto ).


Ma il mondo cambia, cambiano le nonne che non stanno piu' in cucina ma sono impegnate in corsi di sopravvivenza, nel bungee jumping o serate in discoteca fra vecchie amiche e nuovi vitelloni.

Cosi' le mamma sempre piu' manager, indaffarate a gestire mille faccende tra vita familiare, lavorativa e corsi di pool dance, i millenials che dati alla mano di Just Eat sarebbero pronti a sacrificare la cucina di casa per avere ogni sera qualcosa di nuovo e gia' pronto in tavola.


Non vado oltre perche' qui di seguito ci sono tanti dati interessanti e lascio a voi trarre le vostre conclusioni, la mia e' molto semplice; tira un forte vento dall'Asia che porta un buon profumino su tutte le tavole Italiane e se in Blade Runner ( il primo ovviamente) ho sgranato gli occhi affascinato nel vedere cosi' tanta Asia nelle scenografie, oggi non sono stupito per nulla nel vedere il nostro gusto virare forte verso la cucina Asiatica.

Ps. che io i ravioli cinesi li mangerei tutte i giorni e in Cina ci ho vissuto e mi sono quasi ucciso di "dumpling".



 

WORLD FOOD: I NUMERI DELL'ESOTIZZAZIONE DEL GUSTO IN ITALIA

Secondo una ricerca Nielsen Trade, 14 milioni di italiani si stanno facendo sedurre dai gusti della cucina Asiatica. Quasi un italiano su due (il 42%) quando esce alla sera, sempre secondo la ricerca Nielsen, sceglie un ristorante non italiano. Più di uno su due (il 52%) lo consuma abitualmente fra le mura domestiche. Nel capoluogo lombardo i ristoranti etnici sono 3137, cioè il 40%. Al secondo posto c’è Roma con 2357 locali, poi Torino con 1227. Quindi Brescia e Bologna. In tutta Italia le cucine gestite daI "nuovi" italiani sono 23.000. Negli ultimi anni sono aumentate del +40% . Inoltre aumentano anche le vendite di prodotti stranieri: la frutta esotica ha avuto un boom del +17% in dieci anni, le spezie + 13% nel solo 2018. Il 28% degli intervistati da Nielsen Trade dichiara di usare abitualmente lo zenzero, il 22% usa la curcuma, il 17% il curry.

RAPPORTO COOP 2018

Il Rapporto Coop 2018 sancisce il trionfo del ready-to-eat, cibo pronto da mangiare, fenomeno alimentare dominante con il +6% registrato nei primi tre mesi dell’anno. E lo strumento della consegna a domicilio rappresenta la logica ed evidente conseguenza del trend: infatti 3,5 milioni di italiani, l’80% in più del 2017, hanno fatto ricorso al food delivery. Tutto questo accade nell’era degli chef-star, delle lezioni di cucina, ma non deve sorprendere più di tanto, perché il rito della preparazione del cibo sta diventando un atto di convivialità più che una modalità di nutrizione. Nella quotidianità, infatti, i consumatori hanno poco tempo e ricorrono ai piatti già pronti o preparati dai ristoranti con consegna a domicilio.


Ma dove mangiano gli italiani quando vanno fuori casa?

In cima alla classifica con 48,6 milioni di preferenze sempre ristoranti, osterie, trattorie di cucina italiana o regionale. 36,1 milioni sono gli italiani che hanno scelto di mangiare negli agriturismi.

Gli ultimi dati relativi ai locali scelti sono quelli che dicono che 28,7 milioni si sono recati in ristoranti etnici (come cinese, indiano, giapponese), 26,7 milioni in wine bar ed eno pub e 16,5 milioni nei ristoranti vegetariani/vegani.


Avete tratto le vostre conclusioni?

Bene, non mi rimane che ringraziarvi per la lettura e buon anno del Maiale!

新年快樂!

Gian Luca

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